Chi deve adeguarsi al GDPR sulla Privacy
ll regolamento coinvolge chiunque abbia a che fare con dati personali, dove per dato personale si intende, secondo l’Art.4 dello stesso GDPR, “qualsiasi informazione riguardante una persona fisica identificata o identificabile («interessato»); si considera identificabile la persona fisica che può essere identificata, direttamente o indirettamente, con particolare riferimento a un identificativo come il nome, un numero di identificazione, dati relativi all’ubicazione, un identificativo online o a uno o più elementi caratteristici della sua identità fisica, fisiologica, genetica, psichica, economica, culturale o sociale“.
Vien da sé quindi che la platea interessata ad adeguarsi a queste nuove normative è estremamente vasta. Sono infatti tantissimi i lavori nei quali l’azienda, il professionista o l’imprenditore trattano dati sensibili dei clienti. Tendenzialmente anzi verrebbe da escludere da questi soggetti solamente botteghe e negozi che vendono prodotti al dettaglio per i quali sia obbligatorio soltanto emettere scontrino fiscale. La sola emissione di una fattura o di una ricevuta fiscale nella quale quindi compariranno nome, cognome, indirizzo e codice fiscale potrebbe di per sé quindi configurare la gestione di dati sensibili con relativo obbligo di adeguamento al GDPR. Immaginiamo quindi attività e professioni nei quali il cliente compila schede informative o fornisce dati sensibili circa la sua salute, la sua famiglia, i suoi trascorsi, ecc. Persino un proprietario di casa che decide di affittare l’appartamento utilizzando le piattaforme online (AirBnB, Booking, ecc) dovrebbe essere soggetto al regolamento europeo sulla privacy perché gestore a tutti gli effetti di molti dati sensibili che inoltre comunica a soggetti terzi quali Questura, Agenzia delle Entrate. In sintesi si può quindi sostenere che questa rivoluzione interesserà la quasi totalità delle persone, sia come soggetti attivi che come soggetti passivi del trattamento dei dati sensibili.
Verificare quindi il proprio profilo aziendale o professionale attraverso strumenti di autoanalisi o professionisti del settore diventerà non solo auspicabile ma obbligatorio per non diventare passibili di sanzione e denunce dei consumatori.