A un anno dall'entrata in vigore del GDPR elevate sanzioni per 56 milioni di euro

A un anno dall’entrata in vigore del Regolamento Ue 2016/679, c.d. Gdpr (relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento e alla libera circolazione dei dati personali), sono state emesse sanzioni dal valore di circa 56 milioni di euro. L’Italia è quinta in Europa nella classifica per sanzioni emesse ai sensi del Gdpr, preceduta da Danimarca, Polonia, Portogallo e Francia, prima in classifica con la sanzione emessa contro Google.

In riferimento al numero complessivo delle decisioni emesse dai garanti europei ai sensi del Gdpr, il Paese con maggiori decisioni è la Germania, con 21 procedimenti, seguita dall’Ungheria con 7 procedimenti. Tuttavia, per avere un’effettiva contezza di questi dati, si deve tener conto del numero elevato di procedimenti regolati dalla precedente normativa che si sono chiusi negli ultimi mesi. Le decisioni dei garanti europei ai sensi del Gdpr dei prossimi 12 mesi è probabile che saranno di gran lunga maggiori viste le numerose ispezioni che sono al momento in corso.

«La sanzione di 50 milioni di euro, emessa dal Cnil nei confronti di Google e la ripresa delle ispezioni del Garante privacy rappresentano un grido di allarme per le imprese che, dopo il 25 maggio 2018, sembravano non aver più considerato la compliance privacy come una priorità», ha affermato Giulio Coraggio, partner di Dla Piper a capo del settore Technology e della practice dedicata alla Privacy e Cybersecurity.

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